Italicum, il Pd si spacca: lascia il capogruppo Speranza

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A mezzanotte passata l'assemblea del gruppo Pd alla Camera - assente la minoranza con Roberto Speranza dimesso da capogruppo - dà il via libera all'Italicum. 190 su 310 i voti a favore della linea di Matteo Renzi, che all'ennesimo appello alle modifiche avverte che al testo in esame è legato lo stesso destino del governo. Ma invita all'unità e a guardare avanti. La linea di Renzi è passata, ma il partito si è spaccato. Roberto Speranza ha presentato poco prima delle 22 le proprie dimissioni da capogruppo Pd all'Assemblea dei deputati perché sulla riforma elettorale "c'è un profondo dissenso".

"Non cambiare la legge elettorale - ha spiegato Speranza - è un errore molto grave che renderà debole la sfida riformista che il Pd ha lanciato al Paese. C'è una contraddizione evidente tra le mie idee e la funzione che svolgo e che sarei chiamato a svolgere nelle prossime ore. Sarò leale al mio gruppo e al mio partito ma voglio essere altrettanto leale alle mie convinzioni profonde", ha detto. Dopo l'annuncio di Speranza, il premier Matteo Renzi ha invitato l'assemblea a discuterne "in una sede più opportuna" e a proseguire con il voto sull'Italicum. Lo scontro è poi proseguito, l'ex segretario Pier Luigi Bersani ha lanciato un duro j'accuse: "Non sono disponibile ad andare avanti in questo modo, qui parliamo non solo della legge elettorale, ma del nostro sistema democratico. Quindi, non è una questione di disciplina o di coscienza, se si va avanti così io non ci sto".

Roberto Speranza

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