Riapre il cinema Minerva, ospiterà il comitato elettorale di Mauri
Il cinema Minerva riapre i battenti, per ospitare il comitato elettorale del sindaco Pasquale Mauri. ''Abbiamo deciso di far riaprire questa struttura - ha spiegato Mauri - non perché non avevamo altri locali o volevamo fare un dispetto a qualcuno, ma perché l'ex cinema deve ritornare nella disponibilità della comunità. Abbiamo pagato la proprietà, per l'utilizzo della sala e continueremo a sollecitarla affinché si decida a riaprirla''.
Il cinema è stato chiuso dopo il terremoto del 1980 perché dichiarato ''inagibile'' Fermo al palo anche il progetto di riconversione mentre la copertura in amianto è stata rimossa dopo anni di proteste, provvedimenti amministrativi e ordinanze rimaste lettera morta. Una scelta non casuale quella del sindaco uscente, che richiama il nome del progetto presentato a febbraio nella casa del cittadino dalla sezione locale del Pd, che ha suggellato il patto tra Mauri e l'ex sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Presente anche Enzo Gallo, prima dell'accordo candidato alle amministrative in quota Pd. Realizzazione di parchi gioco, opere pubbliche e rimozione dell'amianto sono stati i punti sui quali il primo cittadino ha richiamato l'attenzione dei presenti: ''Per la prossima settimana termineranno i lavori a fondo Rosa Rosa e fondo Badia, entro maggio invece toccherà a largo Caiazzo. L'amianto è integro e diversamente da quanto vi dicono non c'è bisogno della bonifica''. Infine l'affondo sull'area delle ex Mcm: ''Siamo riusciti ad approvare il progetto dopo cinque anni - ha concluso - quell'area potrà ridare slancio alla nostra città in termini di viabilità, verde e attrezzature. Abbiamo respinto i progetti di altri otto imprenditori, per evitare l'ultima colata di cemento. Votatemi e fatemi votare''.
In realtà il recupero dell'ex Mcm, ritornato in consiglio comunale dopo quattro anni di silenzi, avverrà applicando l'art. 7 comma 2 della legge regionale sul piano Casa, che si riferisce alle aree degradate e dismesse. In cantiere la costruzione di 150 alloggi al centro della città. Il tutto nonostante la stessa legge preveda, che le attività debbano essere cessate tre anni prima dell'entrata in vigore, ovvero entro il 2006. Principio non applicabile all'ex manifatture cotoniere meridionali.
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