Impresentabili: tre eletti su sedici in lizza

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Poco successo per i 16 candidati alle Regionali ritenuti impresentabili dall'Antimafia: eccezion fatta per De Luca (un milone di voti), gli altri si sono accontentati delle briciole e solo due metteranno piede in Consiglio. Accade in Campania dove i promossi sono Gambino e Passariello, entrambi con la Meloni. Il primo, 10500 voti, è stato arrestato e poi condannato per violenza privata. Il secondo, 5000 voti, è ex di FI indagato dalla Dda di Cagliari per riciclaggio. Tra i nomi noti resta fuori invece Alessandrina Lonardo, al secolo Lady Mastella; nonostante la buona affermazione a Benevento, con oltre diecimila preferenze, non è scattato per lady Mastella e per Forza Italia il seggio che l'avrebbe riportata nel consesso di cui fu Presidente.

Fuori tutti da Antonio Agostino Ambrosio (Fi), una condanna patteggiata per concussione ai tempi in cui era sindaco di San Giuseppe Vesuviano (Napoli) a Fernando Errico (Ncd). Sfortunato quest'ultimo (7000 preferenze), perché il seggio per Ncd a Benevento era scattato, ma per un gioco di resti è stato attribuito al candidato presidente collegato. Male la pattuglia candidata con la Lista Popolari per l'Italia composta da Francesco Plaitano (291 voti), accusato a Salerno per "ruolo direttivo in associazione mafiosa" e condannato in primo grado a 4 anni di reclusione per estorsione, e Raffaele Viscardi, rinviato a giudizio per vari reati tra cui abuso d'ufficio e corruzione che di voti ne ha presi 877 voti.

Resta fuori dal Consiglio anche Carmela Grimaldi, candidata nella lista Campania in Rete (De Luca): per lei solo 207 voti. Bocciati in Campania anche Domenico Elefante (1077 voti con Centro Democratico) e Sergio Nappi (1.922 preferenze) nella lista Caldoro Presidente.

Non è andata meglio ai quattro "impresentabili" pugliesi, tutti non eletti: Enzo Palmisano, Giovanni Copertino, Massimiliano Oggiano e Fabio Ladisa; stando ai dati raccolti dai comitati elettorali dei partiti di riferimento non sono stati premiati dal voto degli elettori. Per loro il marchio di impresentabili fa rima con bocciati.

Impresentabili: tre eletti su sedici in lizza

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