70 anni dopo il bombardamento atomico, i sopravvissuti contro Abe

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Tre giorni dopo la commemorazione per i 70 anni dal bombardamento di Hiroshima, Nagasaki si è raccolta in un minuto di silenzio per ricordare le 11.02 di quel 9 agosto 1945 in cui “Fat Man”, la seconda bomba atomica sganciata dagli Usa, esplose sulla città provocando un bilancio mai definitivo di circa 80 mila morti. Il sindaco Tomihisa Taue, nella Dichiarazione sulla Pace, ha parlato "di un mondo che deve vivere senza armi atomiche". Sopravvissuti contro Abe Nella giornata delle celebrazioni però c'è stato anche un duro attacco di Sumiteru Taniguchi, a capo dell'associazione di Nagasaki dei sopravvissuti alla bomba atomica, ai piani di "autodifesa collettiva" del premier Shinzo Abe: le norme sulla sicurezza volute del governo "porteranno alla guerra" e rovesciano "abolizione del nucleare e desideri di ogni sopravvissuto" per la pace. "Non lo possiamo accettare".

L'ordigno sganciato su Nagasaki era diverso da quello di Hiroshima: il primo era basato sull’uranio, il secondo sul plutonio. La città, che si trova nella parte sud del Kyushu, l’isola più meridionale tra le quattro principali dell’Arcipelago, è stata in realtà particolarmente sfortunata: non era tra gli obiettivi designati, ma l’equipaggio del bombardiere si ritrovò con condizioni meteo avverse quando raggiunse il "target", che era la città industriale di Kokura.

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