Padovano verso il rinvio a giudizio, Ferraioli: ''Garantisti fino alla fine''

Pubblicato il da Roberta Salzano

Una nuova tegola rischia di abbattersi sull'amministrazione Ferraioli. Il pm Cacciapuoti ha chiesto il rinvio a giudizio per l'assessore al Bilancio, Giovanni Padovano, coinvolto insieme ad altre 38 persone, tra funzionari e amministratori, in una maxi inchiesta al comune di San Valentino Torio. Associazione per delinquere, abuso d’ufficio, falsità ideologica, omissione di atti d’ufficio, soppressione, distruzione e occultamento di atti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e corruzione, sono i reati ipotizzati dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore. Appena un mese fa alcuni esponenti della maggioranza, venuti a conoscenza della vicenda giudiziaria, che ha coinvolto l'assessore al Bilancio, avevano espresso le proprie perplessità, arrivando a chiedere al sindaco Cosimo Ferraioli le dimissioni di Padovano nel caso in cui al termine dell'attività investigativa fosse stato chiesto il rinvio a giudizio.

Cauto il primo cittadino: «Saremo garantisti fino alla conclusione dell'inchiesta - ha commentato Cosimo Ferraioli - se il gip dovesse accogliere la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pm valuteremo la possibilità, che l'assessore Padovano faccia un passo indietro». Sullo sfondo la battaglia politica condotta da Ferraioli contro l'ex primo cittadino, Pasquale Mauri, del quale ha chiesto più volte le dimissioni in veste di consigliere di opposizione perché implicato nell'affaire Soget, per l'assunzione del figlio Roberto, insieme alla dirigente della spa Maria Piccoli e al ragioniere del comune di Angri Gerardo La Mura. A febbraio i tre imputati sono stati assolti dai reati di corruzione in concorso e favoreggiamento, con formula dubitativa, perché è «rimasta ambigua e insufficiente la prova della sussistenza del fatto».

Contro la decisione del tribunale di Nocera Inferiore il sostituto procuratore Roberto Lenza ha presentato ricorso in appello. «Si tratta di due casi diversi - ha aggiunto Ferraioli - Mauri era stato iscritto nel registro degli indagati per aver fatto assumere il figlio nell'azienda alla quale poi è stato affidato dal Comune, senza gara a evidenza pubblica, l'accertamento e la riscossione dei tributi. Padovano invece è implicato in una inchiesta che riguarda funzionari e amministratori del comune di San Valentino Torio». «Sono sempre stato garantista - ha affermato il consigliere di opposizione Pasquale Mauri - per me, per i miei amici e anche per coloro che non lo sono. È impensabile che un avviso di garanzia comprometta la tenuta di un'amministrazione; si è innocenti fino all'ultimo grado di giudizio. Sulla vicenda dell'assessore Padovano non polemizzo, anzi spero che si risolva in tempi brevi. Il problema è di Ferraioli e di qualche consigliere della sua maggioranza, che in questi anni hanno predicato il giustizialismo a fasi alterne».

Fonte: Il Mattino di Salerno del 21 agosto 2015

Giovanni Padovano

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