Inchiesta petrolio, impianto Eni sequestrato: cassa integrazione per 430 lavoratori

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L'Eni ha annunciato l'avvio delle procedure per collocare in cassa integrazione i 430 addetti del centro oli di Viggiano (Potenza), in parte sequestrato nell'ambito dell'inchiesta sul petrolio. I sindacati esprimono forte preoccupazione e temono anche per la sorte di altri lavoratori. Il piano di ammortizzatori sociali non coinvolge invece la raffineria Eni di Taranto, che utilizza il greggio estratto in Val d'Agri.

Visto il blocco dell'approvvigionamento tramite l'oleodotto lucano-pugliese, la compagnia ha provveduto a condurre a Taranto alcune navi-cisterna, per non compromettere le produzione di benzina e gasolio. Il gip ha sequestrato due vasche nel centro oli di Viggiano e un pozzo di reiniezione a Montemurro. Dal 31 marzo è bloccata una produzione giornaliera di 75 mila barili di petrolio.

Inchiesta petrolio, impianto Eni sequestrato: cassa integrazione per 430 lavoratori

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