Case nell'area ex Mcm, il blitz della Finanza

Pubblicato il da Roberta Salzano

Nuovo blitz della Guardia di Finanza di Salerno al Comune di Angri. Martedì pomeriggio i militari avrebbero acquisito il progetto ripresentato nei giorni scorsi dal gruppo Ar, per il recupero dell'area delle ex Mcm. Il faldone contenente tre plichi, tutti requisiti dai militari, non era stato ancora valutato dal responsabile dell'ufficio tecnico che aveva invece giudicato la prima proposta non ammissibile. Acquisiti anche gli atti relativi al piano regolatore e la delibera di consiglio comunale, con la quale l'ex amministrazione Mauri ha concesso ad aprile del 2015 al privato la facoltà di applicare nell'area estesa per 6 mila metri quadri la legge regionale sul piano casa, per il recupero delle aree abbandonate e dismesse. In quella seduta fu l'unico progetto a essere votato mentre i piani presentati da altri otto imprenditori furono respinti in tronco.

In programma la costruzione di 147 alloggi, attualmente inseriti nel piano urbanistico dell'ente, a fronte di una quota di 834 appartamenti indicata dalla Provincia di Salerno da poter realizzare dal 2011 al 2021. Di questa quota sette dovranno essere ceduti all'ente insieme ad aree verdi, parcheggi e attrezzature pubbliche, con la possibilità di effettuare cambi di destinazione d'uso, a scopo abitativo, di immobili destinati a ospitare uffici e residenze. L'incursione delle fiamme gialle segue il sequestro di decine di faldoni scattato lo scorso maggio su disposizione della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, subito dopo la presentazione da parte del gruppo di una integrazione al progetto iniziale. Nel caso delle ex Mcm le indagini sarebbero partite a dicembre del 2016, in seguito a denunce mirate, e non è escluso che l'attività investigativa possa estendersi anche all'aspetto contabile dell'azienda. L'acquisizione è proseguita fino a ieri mattina.

Oltre alla documentazione del gruppo Ar i militari si sarebbero concentrati anche sugli atti prodotti dalla Lm Immobiliare, per la costruzione e la successiva vendita di appartamenti a Corso Vittorio Emanuele. Sarebbero stati acquisiti i permessi rilasciati dall'ente e sarebbe stato approfondito il rispetto delle distanze tra il fabbricato di recente edificazione e l'ex opificio Elvea. Inoltre sarebbe stato vagliato l'effettivo pagamento degli oneri di urbanizzazione. 

Tra rettifiche, passi indietro e nuove proposte il recupero dell'ex cotoniere meridionali, che dall'inizio ha diviso la comunità, è fermo al palo da anni. Oltre agli uffici della Princeps, l'azienda sotto il cui controllo è passato dal 2012 il gruppo conserviero, nel resto dell'area dovevano essere effettuati interventi di bonifica. Parte dei lavori sono stati ordinati nel 2015 dal Comune, dopo le ispezioni nei capannoni di via Semetelle dei Nas. Mentre la restante superficie, occupata fino a pochi mesi fa da macchinari in disuso, pedane e altre materiali, è in balìa del degrado.

Il Mattino di Salerno del 29 giugno 2017

 

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