Beni confiscati ai clan, progetto senza fondi: l'amministrazione perde un milione e 440mila euro
Riutilizzo dei beni confiscati alla camorra, il progetto presentato dal comune di Angri è stato giudicato idoneo dalla commissione di gara ma non finanziabile dalla Regione. Al piano, presentato dall'ufficio patrimonio per ottenere un finanziamento da un milione e 440mila euro, è stato assegnato un punteggio di 34.5. Col risultato, che si è posizionato ventiduesimo in graduatoria ed è stato escluso dall'attribuzione dei fondi Pon Legalità 2014-2020, incassati da Nocera Inferiore, Sarno, Roccapiemonte, San Ciprino Picentino e Capaccio.
L'amministrazione Ferraioli aveva partecipato all'avviso pubblico indetto da palazzo Santa Lucia, per realizzare nel parcheggio in via Satriano un immobile con un piano interrato, per la custodia dei mezzi della protezione civile, e un piano terra da destinare ad uffici e sale operative per la gestione delle emergenze. L'area utilizzata dal 2015 come parcheggio da una vicina attività commerciale è da giorni off-limits, dopo essere stata trasformata in discarica illegale di rifiuti.
Non si tratta dell'unico finanziamento perso. A gennaio del 2017 l'invio della domanda in ritardo ha determinato la perdita di 5mila euro, per l’acquisto e l’installazione nelle aree verdi pubbliche di giostrine per minori diversamente abili. A novembre del 2016 per una Pec senza risposta sono andati in fumo 214mila euro, per lo svolgimento del palio storico e il restyling della casa del Combattente. Mentre è stato rigettato il progetto per il parco urbano tra Angri e Sant'Antonio Abate perché «non è stata trasmessa la documentazione atta a comprovare l'aggregazione tra gli enti e la delega al Comune in veste di soggetto capofila».
Finora sono due i finanziamenti ottenuti dalla Regione: uno da 100mila euro per la realizzazione del progetto Benessere Giovani nei locali dell'ex biblioteca in via Incoronati, che da luglio del 2017 non è ancora decollato. E l'altro da 64mila euro per lo sportello antiviolenza.
Il Mattino di Salerno del 29 aprile 2018