Calcinacci al Profagri, trasferite quattro classi
Calcinacci giù dal secondo piano dell'istituto ProfAgri in via Giudici; le quattro classi evacuate a marzo saranno trasferite fino al 9 giugno nell'ex primo circolo didattico, in via Cervinia. Il via libera è arrivato dall'amministrazione Ferraioli dopo la richiesta ricevuta dal responsabile dell'istituto, Alessandro Turchi, il 27 marzo. Un trasferimento provvisorio, in attesa che la Provincia si occupi dei lavori di messa in sicurezza dell'edificio di proprietà del Comune. A un mese dal cedimento, dopo un episodio analogo a gennaio del 2015, nessun intervento è stato ancora effettuato.
Sullo sfondo l'ordinanza emessa dal sindaco, Cosimo Ferraioli, nei confronti del responsabile dell'edilizia scolastica provinciale Angelo Michele Lizio e del dirigente scolastico Turchi, con l'invito a «provvedere con estrema sollecitudine all’esecuzione, delle opere di messa in sicurezza per eliminare i pericoli».
Uno step indispensabile per consentire a studenti e docenti di ritornare a fruire della struttura e all'ente di procedere con l'abbattimento dei padiglioni dell'ex primo circolo, per la realizzazione di un parcheggio interrato e di una ludoteca su due piani con mensa e laboratori. La commissione di gara ha terminato le procedure e affidato l'appalto. Dalle verifiche condotte dai vigili del fuoco e dal personale dell'ufficio tecnico del Comune, nelle ore successive al crollo, è emersa la presenza di numerose infiltrazioni di acqua piovana nelle classi all'ultimo piano, col passaggio anche in un impianto di pubblica illuminazione. Riscontrate inoltre lesioni al solaio nella scala d'emergenza e il distacco di parti di intonaco dal parapetto del fabbricato.
A scopo precauzionale il primo cittadino ha chiesto al preside di evacuare le aule e lo ha diffidato dall'utilizzarle fino all'ultimazione degli interventi da parte di palazzo Sant'Agostino. I tecnici hanno ritenuto off-limits anche le ultime rampe del corpo scala principale e la scala di sicurezza al piano terra, dove si è accumulata una pozza d'acqua.
Il Mattino di Salerno del 24 aprile 2018