Giordano, da killer politico di Ferraioli a dipendente fantasma del Distretto
Al distretto industriale agroalimentare vi era una <<folta>> schiera di dipendenti provenienti da Angri. All'epoca dei fatti, l'assessore provinciale al bilancio, dal quale transitavano proprio le rimesse destinate al distretto industriale agroalimentare, era un angrese: Antonio Squillante. Ma quello che lascia perplessi è che Gianluca Giordano, (nella foto) l'ex presidente del Consiglio comunale di Angri, protagonista di una serie di battaglie con Ferraioli sulla legalità di convocazioni e approvazioni del bilancio comunale, è stato rinviato a giudizio per abuso d'ufficio.
Secondo la ricostruzione della procura, avrebbe percepito una retribuzione «ingiusta», per un incarico assegnatogli nel 2011 al distretto industriale di Nocera-Gragnano, per il quale avrebbe percepito un compenso di 6mila e 600 euro. Caso analogo per Gennaro Palumbo, candidato non eletto nel 2010 nella lista Nuova Angri a sostegno dell'aspirante sindaco Antonio Squillante, al quale sarebbero stati corrisposti 952 euro. E Aniello Giacomaniello, candidato non eletto nella lista Alleanza per Angri a supporto di Squillante, al quale sarebbero stati corrisposti 3mila euro. Il tutto - come sostiene l'accusa - senza che l'ex presidente del Distretto, Aniello Pietro Torino, avesse verificato l'effettiva presenza in servizio dei tre dipendenti. Quegli incarichi per gli investigatori non servivano all’ente e furono pagati senza che le prestazioni venissero effettuate, concretizzando un abuso con danno economico. Dalle indagini è inoltre emerso che gli organi di controllo interni al Distretto non verificarono la fase di assunzione e quella successiva di svolgimento del lavoro assegnato. Incarichi e consulenze furono quindi assegnati, violando i principi di buon andamento e imparzialità che regolano il funzionamento dei distretti industriali.
L'INCHIESTA
L'inchiesta iniziò nel 2016. L'ex presidente del consiglio comunale fu eletto nel 2015 nelle fila di Forza Angri, lista di centro destra a supporto dell'ex sindaco Cosimo Ferraioli. Poi nel 2016 con una serie di documenti ha aperto la crisi con l'ex amministrazione, subito rientrata fino a maggio del 2018 quando si è dichiarato indipendente dall'ex primo cittadino. A maggio di quest'anno un nuovo colpo di scena. Dopo aver votato tutti i provvedimenti dell'ex amministrazione in Aula, Giordano ha promosso contro Ferraioli una mozione di sfiducia coinvolgendo undici consiglieri di opposizione. Sullo sfondo il precedente del 2009, che ha visto Giordano fautore della sfiducia all'ex sindaco Gianpaolo Mazzola.
Giordano si è dimesso da presidente il 9 luglio, un giorno prima della scadenza dell'incarico. E prima che la prefettura di Salerno decidesse di sospendere con decreto l'ex sindaco, l'ex giunta e l'ex consiglio comunale per la mancata approvazione nei termini del rendiconto di bilancio 2018.
Il Mattino di Salerno del 19 ottobre 2019