Padel tennis, in via Generale Niglio; l'amministrazione Ferraioli ha approvato il progetto dell'associazione Padel Club Doria Angri Asd e incaricato il settore lavori pubblici di predisporre gli atti successivi per l'affidamento del fondo e la realizzazione dell'opera.
Un iter amministrativo anomalo, cominciato il 21 febbraio scorso quando il gruppo ha presentato al Comune la manifestazione di interesse, per riqualificare a proprie spese la villa e il campo di calcetto attiguo. Poi il 17 marzo, con due note del sindaco e dell'assessore ai lavori pubblici la proposta è stata sottoposta al vaglio del responsabile del settore ed è stato indetto l'avviso di consultazione di mercato, andato deserto. Così a giugno si è proceduto ad aggiudicare provvisoriamente le strutture all'associazione. Da allora, però, nessun intervento è stato eseguito, della pulizia degli spazi ha continuato ad occuparsi l'Angri Eco Servizi mentre la villetta era chiusa al pubblico.
Ora con l'affidamento della gestione delle strutture all'associazione Padel Club Doria Angri Asd, si attende la realizzazione di tre campi di padel, spogliatoi, un'area shop padel, un'area break e una giochi riservata ai più piccoli. Con tariffe agevolate per donne, giovani under 15 e adulti over 60. Al momento nella delibera licenziata dalla giunta Ferraioli non è stata indicata la durata della concessione così come i tempi necessari per l'avvio dei lavori di restyling. Sullo sfondo una concessione novennale disattesa, revocata dopo sette anni di inadempienze, raid vandalici e incuria che hanno di fatto privato i residenti del quartiere pedemontano di fruire di servizi e spazi pubblici.
Caso diverso per la realizzazione di una bike park, nel parcheggio alle spalle del Comune. Il progetto è stato presentato a marzo del 2021, ma solo nei mesi scorsi è stato giudicato attuabile dall'amministrazione. In questo caso l'affidamento dell'area è stato impropriamente oggetto di discussione nell'ultima seduta di consiglio comunale dove le forze di opposizione hanno evidenziato l'anomalia delle procedure adottate dagli uffici. In particolare l'assenza di un avviso pubblico e la necessità di procedere al cambio di destinazione d'uso del parcheggio comunale.