Al ProfAgri un fondo individuato da Mauri: bonifica ko da luglio e acquisizione ferma al palo
Il Comune concede un fondo all'istituto Agrario per le esercitazioni pratiche. Ma il suolo è inquinato e la bonifica non è mai stata eseguita. La cerimonia di consegna del terreno in via Alveo Sant'Alfonso è avvenuta venerdì mattina nella casa del Cittadino. Assente il primo cittadino mentre nessuna delucidazione sul caso è giunta dall'assessore all'Ambiente Marta Pepe. I fatti risalgono a marzo del 2015 quando è stato sottoscritto il protocollo di intesa tra l'istituto e l'ex sindaco Pasquale Mauri, che ha individuato il suolo. Poi a luglio il sindaco Cosimo Ferraioli, dopo aver acquisito comunicazione del Noe di Salerno e dell'Arpac che ha attestato la presenza nel fondo di scarti edili e asfalto, ha ordinato ai proprietari la bonifica dello stato dei luoghi entro trenta giorni. Il provvedimento è stato inoltrato alla polizia locale, ai carabinieri e all'Asl di Salerno. Ma gli interventi non sono decollati.
Gli ex proprietari hanno impugnato il provvedimento davanti al Tar di Salerno, che ha concesso la sospensione dell'ordinanza, sostenendo che il fondo è stato ceduto al Comune a novembre del 2001 al termine di una procedura di lottizzazione. E che in seguito al collaudo, effettuato dall'ufficio tecnico dell'ente a novembre del 2006, è stato redatto il verbale di consegna. Da allora dieci anni di vacatio nel corso dei quali il responsabile del settore Programmazione, sviluppo e gestione territoriale Vincenzo Ferraioli - firmatario insieme al primo cittadino del provvedimento di bonifica - non ha proceduto alla trascrizione degli atti all'Agenzia dell'Entrate.
Con il risultato che il terreno, non ancora acquisito al patrimonio del Comune, risulta di proprietà della ditta D'Ed.Mer. Ma non è tutto. Nel contratto di comodato, firmato dal responsabile del Patrimonio Angela Marciano, è inoltre scritto che il dirigente dell'istituto ha «visitato l'immobile e constatato l'idoneità all'uso». Una defaillance amministrativa alla quale si aggiunge la disattenzione della commissione Ambiente a lavoro da luglio proprio sulla creazione degli orti sociali, da affidare a istituti scolastici e cooperative.
Il Mattino di Salerno del 31 gennaio 2016