Legge di stabilità, ai ministeri imposti tagli per 3,1 miliardi di euro
E' attesa per l'approdo della legge di stabilità in Parlamento: il testo non è arrivato in Senato nonostante il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, aveva assicurato che sarebbe stato tutto sistemato entro giovedì alla luce delle critiche sollevate dalle opposizioni. Ci sarà da aspettare ancora, ma intanto i primi dettagli vengono fuori dalla relazione tecnica alla manovra, anch'essa però ancora in forma di bozza. Tra i dati più importanti da segnalare quello della dotazione del Fondo per la riduzione della pressione fiscale, che si riduce di 809,6 milioni di euro per l'anno 2016, di 413,4 milioni di euro per l'anno 2017, di 410,9 milioni per il 2018 e di 387,9 milioni a decorrere dall'anno 2019.
Per quanto riguarda invece il "contributo proposto dai ministeri alla manovra di finanza pubblica", che tradotto vuol dire i tagli imposti dalla legge di stabilità, l'ammontare è di 3,1 miliardi di euro. Ulteriori tagli lineari si prevedono nel 2017 (2,5 miliardi) e nel 2018 (1,7 miliardi). La razionalizzazione della spesa per l'acquisto di beni e servizi comporta risparmi complessivi pari a 216,3 milioni di euro per l'anno 2016, 697,2 milioni di euro nel 2017 e 697,4 milioni di euro a decorrere dal 2018. Sui 216 milioni del 2016, 103 sono stimati in arrivo dai ministeri. Risparmi anche dalla scure sul turnover nella pubblica amministrazione, ridotto al 25%, che ammonteranno a regime, cioè dal 2019, a 413 milioni di euro. L'anno prossimo il risparmio sarà di 44 milioni e aumenterà nel tempo (156,7 mln nel 2017, 319 milioni nel 2018 e 413 milioni nel 2019). Il canone Rai in bolletta, ridotto a 100 euro, si pagherà a rate e sarà addebitato sulla prima fattura relativa alla fornitura di energia elettrica successiva alla data di scadenza per il pagamento dell'abbonamento tv.