Mafia Capitale, nuovi nomi di politici. Si autosospendono tre esponenti Pd
Lo scandalo dell'inchiesta Mafia Capitale si allarga a macchia d'olio, coinvolgendo altri politici e funzionari pubblici. Massimo Carminati e Salvatore Buzzi volevano avere a libro paga quante più persone influenti possibili. Pagavano presto e bene, pronti a ricambiare favori. Soldi per campagne elettorali, assunzioni a parenti, l'organizzazione criminale dell'ex Nar metteva in atto le proprie strategie. Buzzi e Carminati s'infilano nelle maglie dei partiti trasversalmente, da destra a sinistra: l'importante è raggiungere quanti più politici possibile per fare affari.
Il 5 maggio 2013 - riporta il Corriere della Sera - Buzzi parla nel suo ufficio con Carminati e con altri soci. E dice: "Allora te sto a di, no...riguardo a Michela e Bubbico stanno allo stesso partito no? se glie dicessi... io domani siccome la devo vedè prima de Gasbarra e siccome dovemo dagli pure 20 mila euro per sta cazzo de campagna elettorale, ce fai aprì sta cosa te damo 1 euro a persona per la campagna elettorale?". E poco dopo aggiunge: "Mò se me compro la Campana...".
Il nome della parlamentare, responsabile Welfare del Pd, era già emerso nei giorni scorsi per un sms di risposta a Buzzi - «un bacio grande capo» - che le aveva chiesto di presentare una interrogazione alla Camera. C'è anche un riferimento a Filippo Bubbico, sempre del Pd, che riguarda invece una ricerca di incontro con il viceministro dell’Interno. Il 5 maggio scorso parlano di un appuntamento "con il suo capo segreteria", ma non c'è riscontro che l'incontro sia avvenuto. L’organizzazione ha contatti ovunque e cerca di elargire favori a questo o a quel politico. Starà ai magistrati accertare quanto di vero ci sia nei colloqui tra Carminati e Buzzi, che citano anche Veltroni, Gasbarra, Berlusconi, spesso solo per averli incontrati o come possibili obiettivi da raggiungere.