Gori: allacci abusivi, boom di controlli

Pubblicato il da Roberta Salzano

È caccia ai rubinetti non denunciati, nuova ondata di controlli da parte della Gori. Nel mirino degli operatori sono finite le fontane collocate nei piazzali e nei garage dei condomini. Al momento sono un centinaio le irregolarità riscontrate dai tecnici in città, che hanno portato alla denuncia per furto di acqua degli amministratori pro-tempore dei fabbricati e circa 400 i casi che si sono registrati nell'Agro nocerino. I controlli si stanno concentrando sulle utenze abusive mentre crescono i distacchi per morosità. Caso clou a settembre del 2013 in via Leonardo da Vinci dove gli addetti della Gori hanno staccato i contatori a venti famiglie perché morose da anni. All'interruzione del servizio è seguita l'ordinanza con la quale il sindaco Pasquale Mauri ha chiesto alla società di ripristinare la fornitura, per un periodo minimo di due mesi, affinché le famiglie provvedessero a sanare la morosità accumulata.

Oltre a non procedere al riallaccio, la Gori ha impugnato il provvedimento, ravvisando «profili di illegittimità». Poi è stata decisa la possibilità per gli utenti di usufruire di agevolazioni tariffarie, consistenti in 25 mc di acqua gratuita per trimestre, per coloro che hanno un reddito inferiore ai 7mila euro. Applicando quindi quanto contenuto nel decreto Ambiente. Venti le famiglie segnalate dall'assessorato alle Politiche sociali, che hanno fruito degli sconti. «L'attività di Gori contro la morosità e l'abusivismo è finalizzata a tutelare coloro che pagano regolarmente il servizio idrico - ha spiegato l'amministratore delegato della spa Claudio Cosentino - L'ente d'ambito da tempo si è attivato per le famiglie in difficoltà, prevedendo bonus idrici e rateizzazioni».

Altra nota dolente sono i rincari. Sei Comuni hanno presentato ricorso al Tar della Campania contro la Gori e gli aumenti decisi dal commissario straordinario dell'Ato 3, con delibere del 27 e del 31 marzo 2014 con le quali è stato inoltre definito il nuovo piano economico finanziario. Tra gli enti «ribelli» anche il comune di Angri, che aveva già predisposto opposizione ad aprile dello stesso anno. Attualmente gli incarichi legali conferiti dai sei enti, che hanno aderito al protocollo di intesa anti Gori, hanno generato costi per 7.200 euro + Iva. Gli aumenti indicati nella tabella dei corrispettivi della delibera commissariale sono stati recepiti dall'autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, e peseranno sulle tasche dei contribuenti. Ai nuovi costi deliberati si è aggiunta un'altra voce in bolletta, quella relativa agli interventi per la manutenzione e la pulizia della fogna. Sul fronte dei consumi invece quello base va da 30 a 184 metri cubi, con un aumento di 30 centesimi, mentre sull'eccedenza il rincaro peserà del 44%. Agevolazioni sono state riservate alle attività industriali, per le quali è in programma uno sconto del 40%. Tariffe a consumo per onlus e forniture temporanee. Resta infine da sciogliere il nodo delle partite pregresse ante 2012. Sabato è scaduta la proroga concessa dalla Gori, per il recupero delle differenze richieste ai cittadini, dopo che le tariffe deliberate dall'assemblea d'ente d'ambito sarnese-vesuviano sono state giudicate inadeguate. Sullo sfondo un buco economico di 122milioni di euro da ripianare.

Fonte: Il Mattino di Salerno del 31 marzo 201

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