Ferraioli lascia i Gd, ma i giovani del Pd non cambiano la linea
Si è dimesso il segretario dei Giovani democratici Francesco Ferraioli. L'annuncio è giunto ieri pomeriggio, con un nota a firma del circolo «Enrico Berlinguer» di Angri.
«Con i ragazzi dei Giovani Democratici - ha spiegato il dimissionario Ferraioli - abbiamo cominciato a valutare l'ipotesi delle mie dimissioni già dopo le elezioni, che hanno decretato la vittoria del sindaco Cosimo Ferraioli. Una decisione inevitabile, nell'ottica di favorire un ricambio generazionale interno all’organizzazione, per continuare l’azione politica sul territorio. Terminata la pausa estiva ci siamo riuniti tre volte, fino alla scelta comunicata venerdì sera di fare un passo indietro». Presentate le dimissioni Ferraioli - come proposto dall'assemblea - guiderà l’organizzazione attraverso la prossima campagna di tesseramento al congresso per l’elezione del nuovo segretario. E assicurerà la sua esperienza e presenza ai lavori e alle future iniziative politiche.
Una scelta quella di lasciare il circolo di via Fermi sulla quale - come ribadito da Ferraioli - non avrebbe influito l'imminente nomina all'interno dello staff del primo cittadino. Giovanni Esposito, militante dal 2012, è stato il nome indicato dall'ex segretario all'assemblea della scorsa settimana, in vista del congresso elettivo. L'obiettivo ora è la riorganizzazione del gruppo, che continuerà a lavorare a fianco dell'amministrazione in carica; la lista supportata dai Gd ha infatti incassato alle amministrative di giugno 500 preferenze e una rappresentanza consiliare con Roberto Falcone (Uniti per Angri). «Faremo un tesseramento aperto, dopodiché si procederà col congresso elettivo - ha concluso il dimissionario Ferraioli - durante il quale presenteremo un documento con la nostra linea politica, che è in maggioranza al fianco del sindaco Ferraioli».
Sullo sfondo lo strappo col Partito democratico avvenuto nel 2012; la base prese le distanze dal modus operandi degli ex consiglieri Lina Recussi e Cosimo Ferraioli, e dalle azioni promosse in assise contro la Soget per il recupero coatto di Ici e Tarsu, sostenendo l'ex amministrazione guidata da Pasquale Mauri. Scontri, che decretarono la rottura tra i due ex consiglieri e la sezione locale e provinciale del Partito democratico, che a settembre dello stesso anno non procedette al rinnovo delle tessere. Fino alla decisione del partito di presentare una lista a supporto dell'ex sindaco Mauri nella sfida contro Ferraioli. Ma non è tutto.
Dopo la vittoria di Ferraioli, i Giovani Democratici chiesero le dimissioni del segretario Pd Giancarlo D'Ambrosio, ora capogruppo in consiglio. Richiesta rispedita al mittente da D'Ambrosio, al lavoro col partito per decidere la linea da adottare. Si tratterà di un'opposizione costruttiva alla maggioranza Ferraioli, per garantire «la continuità dei progetti avviati in questi primi mesi di governo, rispondendo alle esigenze del territorio e dei cittadini». Ancora da valutare, infine, l'ipotesi di una sua ricandidatura a segretario Pd: «Dopo la festa de L'Unità, che comincerà il 16 ottobre - ha spiegato D'Ambrosio - avvieremo un tavolo di discussione, per valutare le azioni da intraprendere».
Fonte: Il Mattino di Salerno del 13 ottobre 2015