Buco in cassa, a processo due impiegati dell'Anagrafe

Mancati incassi per 2.600 euro dal rinnovo delle carte di identità elettroniche; rinviati a giudizio due impiegati dell'ufficio Anagrafe del Comune. Il provvedimento della procura della Repubblica di Nocera Inferiore arriva dopo la denuncia delle responsabili dei settori ragioneria e affari generali, sulla scorta della relazione dei revisori dei conti. Eppure il regolamento di contabilità dell'ente prevede, che a monitorare gli incassi sia il settore ragioneria e non il responsabile dell'anagrafe, denunciato inoltre per mancato controllo nonostante la competenza sia del funzionario degli affari generali. Sulla vicenda si attende la pronuncia della commissione disciplinare, riunitasi a settembre. 

I PRECEDENTI

Nel marzo scorso è stato sospeso dal servizio per sei mesi e senza stipendio l'ex agente contabile. Purtroppo ad Angri non si tratta di un caso isolato e i precedenti sono numerosi in quasi tutti i settori della macchina pubblica, con episodi ricorrenti al cimitero. Dove ad agosto del 2016 a suscitare scalpore sono stati i mancati incassi derivanti dalle attività cimiteriali (inumazioni, esumazioni e rinnovi delle concessioni) che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex custode e dei becchini. Successivamente l'apertura di un'inchiesta per peculato da parte della Procura ha finito per determinare il licenziamento dei necrofori mentre l'ex custode è stato trasferito in altro ufficio e sul suo caso la commissione disciplinare non si è mai riunita. La scorsa settimana è toccato ai due custodi in servizio al camposanto, sospesi dal servizio con interdizione dai pubblici uffici per un anno, perché indagati per truffa, abuso d'ufficio e violazione di sepolcro. In concorso e in cambio di regalie, i due consentivano le sepolture di cittadini non residenti a tariffe più basse, servendosi di autocertificazioni di residenza false. Coinvolto anche uno dei becchini licenziati nel 2016.

Il Mattino di Salerno del 12 ottobre 2019