Ferraioli-Mauri, remake del 2015: uguali programmi e veleni

Pubblicato il da Roberta Salzano

Si spengono i riflettori sulle elezioni amministrative ad Angri. Tra poche ore i cittadini conosceranno il nome del prossimo sindaco della città. Dopo giorni improntati a una campagna elettorale politicamente corretta, nelle due settimane di stacco dal voto di ballottaggio non sono mancati i colpi di scena. Così come gli attacchi tra l'uscente Cosimo Ferraioli - al quale in queste ore stanno arrivando messaggi di cordoglio bipartisan per la scomparsa del papà, che nel 2015 ha partecipato a numerosi summit elettorali per sostenere il figlio - e il candidato sindaco Pasquale Mauri. Supporter di entrambe le coalizioni hanno battagliato per giorni sui social network, poco prima che calasse il silenzio elettorale. Molto è stato fatto anche attraverso la creazione di falsi profili in rete e sit web, per divulgare contenuti di parte. Quasi in una sorta di remake di quanto accaduto alle amministrative del 2015. Quando i due si sfidavano a parti invertite, per la poltrona di primo cittadino.

GLI ARGOMENTI
Il sindaco Ferraioli ha riproposto, come già accaduto al primo turno, un comizio di chiusura trasmesso in diretta social sulla sua pagina Facebook, nel corso del quale non sono mancate sferzate allo sfidante Mauri, ripescando i temi delle scorse elezioni. Mentre Mauri ha chiuso in piazza Doria venerdì mattina col Partito democratico e l'onorevole Piero De Luca, arrivato in città per lanciare il suo appello al voto.
 
Ferraioli, sostenuto da quattro civiche e dalla lista Noi Con Cosimo formata da attivisti della Lega, si ripropone alla città col programma elettorale del 2015, che a causa delle divisioni interne che hanno portato al commissariamento della città, non è riuscito a realizzare. In cantiere la riduzione della tassa sui rifiuti aumentata nel 2016, la creazione di una mensa comunale utilizzando lo strumento della finanza di progetto e di un parcheggio di interscambio nei pressi dello svincolo Angri Sud.
 
Mauri, sostenuto da cinque civiche, nelle quali sono candidati ex consiglieri dell'amministrazione Ferraioli e dal Pd ha invece puntato tutto sul programma elettorale, dal quale ha deciso di ripartire dopo la sconfitta incassata alle ultime elezioni. L'ex sindaco e la sua coalizione intendono diminuire la tariffa su rifiuti e servizi individuali, creare una task force per intercettare fondi europei e a riorganizzare la macchina comunale, ridotta all'osso in seguito ai numerosi pensionamenti. 
 
Nei giorni successivi al primo turno gli outsider Eugenio Lato (Fronte Civile) e Alberto Milo (Popolari Angresi) hanno subito annunciato, che non ci sarebbero stati né apparentamenti né indicazioni di voto sul turno di ballottaggio. Così come alleanze. Sulla stessa linea anche Giuseppe Iozzino del Movimento Cinque Stelle. 
 
Ma nello schieramento di Milo non sono mancate le fughe in avanti di alcuni candidati. Da un lato le prove di dialogo con Mauri del candidato al consiglio comunale Marco De Simone. Dall'altro il sostegno, che sta arrivando a Ferraioli da parte del capolista di Fratelli di Angri, Armando Lanzione, che non ha conquistato seggi in consiglio comunale, e dal candidato di Generazione Futuro Manzo Bonaventura
 
Sul fronte interno, intanto, prosegue il lavoro della commissione centrale, che sta riscontrando numerose incongruenze tra i verbali prodotti da alcuni presidenti di seggio e le tabelle di scrutinio. A oggi l'attenzione dei componenti si sta concentrando sui due sfidanti al ballottaggio e le rispettive coalizioni. Ma in seguito ai ricorsi prodotti da altri candidati non si escludono sorprese. 
 
Il Mattino di Salerno del 4 ottobre 2020
 
 
 
Ferraioli-Mauri, remake del 2015: uguali programmi e veleni

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