Fondo consegnato al Profagri, bonifica ferma al palo a sei mesi dalla consegna

Pasticcio Agrario. Il Comune concede un fondo al ProfAgri in via Casalanario per le esercitazioni pratiche, ma il suolo è inquinato e la bonifica a sei mesi dalla cerimonia di consegna nella casa del Cittadino è ferma al palo. I fatti risalgono a marzo dell'anno scorso quando è stato sottoscritto il protocollo di intesa tra l'istituto e l'ex sindaco Pasquale Mauri, che ha individuato il suolo. Poi a luglio il sindaco Cosimo Ferraioli, dopo aver acquisito comunicazione del Noe di Salerno e dell'Arpac, che ha attestato la presenza nel fondo di scarti edili e asfalto, ha ordinato ai proprietari la bonifica entro trenta giorni. Il provvedimento è stato inoltrato alla polizia locale, ai carabinieri e all'Asl di Salerno, ma gli interventi di rimozione dei materiali non sono mai decollati.

Intanto gli ex proprietari hanno presentato ricorso al Tar di Salerno, che ha concesso loro la sospensione dell'ordinanza sindacale, sostenendo che il fondo è stato ceduto al Comune a novembre del 2001 al termine di una procedura di lottizzazione. E che in seguito al collaudo, effettuato dall'ufficio tecnico dell'ente a novembre del 2006, è stato redatto il verbale di consegna. Da allora sono trascorsi dieci anni di vacatio durante i quali il responsabile del settore Programmazione, sviluppo e gestione territoriale Vincenzo Ferraioli - firmatario insieme al sindaco Ferraioli del provvedimento di bonifica - non avrebbe proceduto alla trascrizione degli atti all'Agenzia dell'Entrate. Così il terreno, non ancora acquisito al patrimonio del Comune, risulta di proprietà della ditta D'Ed.Mer. Ma non è tutto. Nel contratto di comodato, firmato dall'ex responsabile del Patrimonio, Angela Marciano, è inoltre scritto che il dirigente dell'istituto ha «visitato l'immobile e constatato l'idoneità all'uso». Eppure erba alta e degrado la fanno da padrone, col risultato che allo stato attuale il terreno è inutilizzabile e l'affidamento all'istituto di via Giudici è fermo su carta.

Fonte: Il Mattino di Salerno dell'8 luglio 2016