Mattarella dice stop, Ferraioli torna a casa

Pubblicato il da Roberta Salzano


Mancata approvazione del rendiconto di gestione 2018 nei termini; il presidente della Repubblica Sergio Mattarella scioglie il consiglio comunale di Angri e nomina Alessandro Valeri commissario straordinario, per la provvisoria gestione dell'ente fino all'insediamento degli organi ordinari. Il decreto del 1 ottobre è stato smistato alla prefettura di Salerno il 7 ottobre, ma da allora non è pervenuto a palazzo di città, per essere notificato all'ex sindaco Cosimo Ferraioli, all'ex giunta e agli ex consiglieri comunali. Dalla data in cui il provvedimento è stato emesso decadono tutti gli incarichi di fiducia attribuiti dal primo cittadino e i provvedimenti da loro adottati nella vacatio degli ultimi dieci giorni; lo staff, l'organismo di valutazione, il controllo di gestione e il responsabile del settore entrate, sul quale pende tra l'altro un'indagine della Corte dei Conti. Uno step che non si è ancora concretizzato e dovrà avvenire nei prossimi giorni.

L'EPILOGO
 
La partita ora si trasferisce al Tar, dove il 4 dicembre è fissata l'udienza di merito. Al vaglio del tribunale amministrativo le memorie aggiuntive inserite dal difensore di Ferraioli, Marcello Fortunato, che prima dell'udienza dell'11 settembre ha messo agli atti un documento firmato da tredici consiglieri di maggioranza. Tra questi anche l'ex capogruppo di Fdi, Ivan Lanzione, che si è dichiarato indipendente da Ferraioli nel 2016 ma ha continuato ad appoggiare l'operato dell'esecutivo, tra assenze strategiche e astensioni in aula che hanno portato il sindaco a contare su numeri sempre più esigui. 
 
Sul fronte politico sono due i fattori che hanno determinato questo epilogo; nella seduta di consiglio del 21 giugno l'ex primo cittadino Ferraioli e cinque capigruppo si sono presentati in seconda convocazione, puntando i piedi per il mancato inserimento all'ordine del giorno della surroga del dimissionario Alfredo Pauciulo (Grande Angri). Poi nell'assise del 1 luglio le dimissioni di Pauciulo, pervenute via pec una settimana prima, inserite in calendario dal presidente dimissionario Gianluca Giordano, sono state giudicate irrituali e non messe ai voti. Mentre il rendiconto è stato bocciato due volte dalle opposizioni, nonostante il consiglio non fosse legalmente costituito e convocato senza tenere conto dell'assenza per motivi di salute di alcuni consiglieri di maggioranza. Il braccio di ferro tra l'ufficio di presidenza e il sindaco si è trascinato fino alla terza seduta del 9 luglio quando all'ordine del giorno non è stata messa la nuova votazione del rendiconto, richiesta dalla maggioranza. 
 
A maggio del 2018, insieme alla forzista Rita Amarante, Giordano che nel 2016 aveva promosso documenti contro l'esecutivo, si è dichiarato indipendente dall'amministrazione Ferraioli, nelle cui fila è stato eletto nel 2015Poi a maggio ha lanciato una mozione di sfiducia contro l'ex sindaco. Sullo sfondo il precedente del 2009, che ha visto Giordano fautore della sfiducia all'ex sindaco Gianpaolo Mazzola.
 
Sulla vicenda l'ex sindaco Ferraioli, che non ha sciolto riserve su un'eventuale ricandidatura ha affermato: <<Mi aspettavo il decreto di scioglimento e in vista delle prossime amministrative invito i cittadini a guardare bene chi sono aspiranti candidati, diffidando da coloro che tra litigi creati ad arte e mozioni di sfiducia puntano a mandare a casa il sindaco di turno>>.
 
Il Mattino di Salerno del 17 ottobre 2019
 
 
 
Mattarella dice stop, Ferraioli torna a casa

Con tag Geolocal

Per essere informato degli ultimi articoli, iscriviti:
Commenta il post