Parigi, spari su Champs Elysées: uccisi poliziotto e assalitore. Isis rivendica

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Due giorni fa l'avvertimento. Ieri sera, a tre giorni dal primo turno, il terrorismo ha fatto irruzione nelle elezioni presidenziali francesi. Un francese, Karim C., forse appoggiato da un complice belga, ha ucciso con un kalashnikov un poliziotto sugli Champs-Elysees e ne ha feriti altri due. Poi si è dato alla fuga, ma è stato ucciso dopo pochi metri. Diverse armi sono state ritrovate nell'Audi 4 del terrorista: un fucile a pompa e delle armi bianche, tra cui un coltello da cucina. Lo riporta la tv BFM. Il presunto attentatore era stato arrestato lo scorso febbraio per avere minacciato la polizia ed era poi stato rilasciato per mancanza di prove: lo hanno reso noto all'agenzia di stampa Ap due funzionari francesi.

​La notizia di un presunto secondo uomo era rimbalzata dal Belgio: un complice "arrivato in treno da Bruxelles". Ma il belga segnalato dalle autorità di Bruxelles a Parigi, in relazione all'attentato, si è poi presentato spontaneamente al commissariato di polizia di Anversa. Lo si apprende dal portavoce del ministero degli Interni a Parigi. "Non c'è al momento nessun legame tra l'attacco a Parigi e il Belgio'', ha affermato la Procura federale belga, secondo quanto riporta la tv pubblica fiamminga Vrt. L'uomo presentatosi spontaneamente al commissariato ad Anversa, che ha un alibi e che nega ogni coinvolgimento nei fatti di Parigi, è noto per casi gravi di traffico di stupefacenti ma non ha legami con il terrorismo né è noto per essere radicalizzato, riferisce la Procura. 

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