50 anni del gruppo Ar, pronti a quotarsi in Borsa

Pubblicato il da Roberta Salzano

Rinnovamento dell'organico, puntando su figure specializzate, e quotazione in Borsa. È a questo binomio che guarda Walter Russo, per rilanciare l'azienda a quasi un anno dalla scomparsa del padre Antonino, patron del gruppo Ar, e nel cinquantesimo anniversario della fondazione. Una riorganizzazione, che passa attraverso la creazione di un team manageriale e il potenziamento dei canali di distribuzione presenti in Regno Unito, Germania e Stati Uniti, e in espansione verso Cina, Russia e Medio Oriente.
«Il futuro in questo settore - ha spiegato Walter Russo - non è molto roseo, se si pensa che l'attività è concentrata da luglio a ottobre. I mesi successivi servono invece per etichettare e confezionare quanto prodotto. Il settore ha bisogno di una sterzata; stiamo valutando l'ipotesi di quotarci in Borsa e abbiamo intenzione di creare indotti, per dare certezze ai lavoratori, non solo quelli specializzati».

Terminata la lavorazione stagionale, l'attività logistica del gruppo è stata trasferita alla Expom, lo stabilimento creato da Walter Russo nel 2007 a Scafati. L'impianto è destinato a una produzione di alta qualità, a prezzi competitivi. Attualmente offre tre categorie di prodotti, tutti ottenuti con pomodori di origine italiana: i pelati, la passata e la polpa. Nel 2011 è stata avviata la produzione del concentrato mentre il prossimo step sarà la lavorazione dei legumi in scatola. Sullo sfondo un mercato da riconquistare puntando sulla qualità: «Rappresentiamo il pomodoro lungo qualità Roma, che è uno dei prodotti principe del Mezzogiorno e va salvaguardato. Per questo motivo - ha attaccato Russo - dovremmo essere rappresentati in maniera più concreta per quello che facciamo e per il contributo che forniamo al contesto sociale».

Complessivamente nei tre stabilimenti dislocati tra Sant'Antonio Abate e Scafati il gruppo dà lavoro a 1.200 stagionali mentre nell'impianto in partnership con i giapponesi a Foggia, al quale il patron Antonino ha ceduto il 51% della NewCo Pia, sono impiegate mille unità nel periodo estivo e 600 in quello invernale. Il tutto per un fatturato annuo di circa 220 milioni di euro.

Fonte: Il Mattino di Salerno del 9 dicembre 2014

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