Ddl anticorruzione, ok del Senato al reato di falso in bilancio

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La maggioranza tiene e il ddl pensato e scritto, per lottare contro la piaga dilagante della corruzione viene approvato dal Senato. Ora passa all'esame della Camera. Queste le cifre: 165 sì, 74 voti contrari e 13 astenuti. Queste invece, in sintesi, le novità: 1) torna il reato di falso in bilancio per le società non quotate; 2) saranno reato anche le false comunicazioni sociali per le società quotate, con pene da tre a otto anni di reclusione; 3) da sei a dieci anni di reclusione per corruzione propria, commessa da pubblici ufficiali. Il premier Renzi ha salutato l'approvazione del ddl con un tweet.

Tra gli articoli del provvedimento approvati, anche le norme che prevedono la reintroduzione del reato di falso in bilancio per le società non quotate e l'inasprimento delle pene per le società quotate. Proprio su questi punti la maggioranza ha vacillato in aula. L'articolo 8 del disegno di legge - che prevede l'introduzione della pena "della reclusione da uno a cinque anni" per coloro che commettono il reato di falso in bilancio nelle società non quotate - è passato infatti con 124 voti favorevoli, 74  no e 43 astensioni. In attesa del via libera della Camera (dove la maggioranza ha numeri più tranquillizzanti), la giornata può essere fotografata sulla base di alcuni elementi interessanti. Ad esempio non passa la proposta del M5S di introdurre l'interdizione perpetua dai pubblici uffici, per chi commette reati di corruzione. 

"La legge sull'anti-corruzione è falsata dal voto di pianisti che si esprimono per senatori assenti e il presidente Grasso non annulla le votazioni", ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Giustizia al Senato Enrico Cappelletti. "Molti emendamenti anche migliorativi non vengono approvati sul filo del rasoio per 1-3 voti - spiega - Il Movimento 5 Stelle ha gia scoperto un pianista che ha votato per il senatore Tarquini (Forza Italia) assente in aula, ma di fronte alle denunce del M5S, Grasso non annulla votazioni palesemente irregolari". Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha fatto ritirare una tessera e dichiarato che l'esito del voto non è stato alterato.

Ddl anticorruzione, ok del Senato al reato di falso in bilancio

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